Enterococcus faecalis
L'Enterococcus faecalis è un batterio Gram-positivo, coccoide, anaerobio facoltativo, appartenente alla famiglia delle Enterococcaceae. Il batterio appartiene al genere Enterococcus, che, oltre all'Enterococcus faecalis, comprende un gran numero di altre specie, tra cui E. faecium, E. casseliflavus, E. galinarum, E. avium/E. pseudoavium, E. durans, E. cecorum, E. dispar, E. gilvus, E. hirae, E. mundtii, E. pallens ed E. raffinosus [1].
Le specie E. faecium ed E. faecalis sono le più rilevanti dal punto di vista clinico [2]. Le pubblicazioni forniscono valutazioni diverse su quale sia la specie predominante nelle infezioni [2][3]. Nell'ultimo decennio, la proporzione di E. faecium nelle infezioni è aumentata [2][3].
L'E. faecalis è uno dei più comuni fattori scatenanti di infezioni multiresistenti nosocomiali e causa di numerose patologie [4][5]:
Infezioni del tratto urinari
Endocardite
Batteriemia
Infezioni delle ferite
I microrganismi sono distribuiti in modo ubiquitario e si trovano principalmente nell'apparato digerente dell'uomo e degli animali a sangue caldo come parte della flora intestinale. Altri serbatoi sono costituiti da alimenti di origine animale e vegetale [2].
Rilevanza del patogeno nella trasmissione in endoscopia
Gastroenterologia: bassa
Pneumologia: non rilevante
Otorinolaringoiatria: non rilevante
Urologia: bassa
Rilevanza per la sorveglianza degli endoscopi
Organismo ad alto rischio
Via di trasmissione
La trasmissione avviene per contatto diretto o indiretto, ad esempio attraverso alimenti, materiali e oggetti contaminati, nonché attraverso le mani degli operatori sanitari [2].
L'Enterococcus faecalis è uno dei batteri che contaminano gli endoscopi e, in studi di simulazione d'uso, ha dimostrato di sopravvivere al processo di decontaminazione in caso di pulizia insufficiente [6][7].
Resistenza agli antibiotici
L'Enterococcus faecalis presenta un'ampia gamma di resistenze naturali e acquisite agli antibiotici, ad esempio la resistenza alla vancomicina (VRE) e agli antibiotici di riserva come il linezolid e la tigeciclina. I geni di resistenza possono essere facilmente trasferiti dall'Enterococcus faecalis ad altri batteri e contribuiscono all'ulteriore diffusione della resistenza agli antibiotici [3][8].
Fonti e ulteriori pubblicazioni
Gries O, Ly T. Infektologie – Kompendium humanpathogener Infektionskrankheiten und Erreger, Springer-Verlag Berlin Heidelberg 2019.
Golob M et al.: Antimicrobial Resistance and Virulence Genes in Enterococcus faecium and Enterococcus faecalis from Humans and Retail Red Meat. BioMed Research International Volume. 2019, Article ID 2815279, 12 pages.
Klare I et al.: Vancomycin-resistente Enterokokken (VRE). Aktuelle Daten und Trends zur Resistenzentwicklung. Bundesgesundheitsbl. 2012, 55:1387–1400.
Fallah F et al.: Phenotypic and genotypic study of biofilm formation in Enterococci isolated from urinary tract infections. Microb Pathog. 2017, 108:85-90.
Raza T et al. Vancomycin resistant Enterococci: A brief review. J Pak Med Assoc. 2018, 68 (5):768-772.
Singh H et al. Impact of cleaning monitoring combined with channel purge storage on elimination of Escherichia coli and environmental bacteria from duodenoscopes. Gastrointest Endosc. 2018, 88 (2):292-302.
Alfa MJ et al.: Improper positioning of the elevator lever of duodenoscopes may lead to sequestered bacteria that survive disinfection by automated endoscope reprocessors Am J Infect Control. 2018, 46 (1):73-75.
Gilmore MS et al.: Genes contributing to the unique biology and intrinsic antibiotic resistance of Enterococcus faecalis. Molecular Biology and Physiology. 2020, Volume 11 Issue 6 e.